Restauro violino: le tecniche che utilizzo mettono in primo piano la salvaguardia dello strumento e della sua storia
Cos’è il Violino di Stroh
Sono conosciuti anche come violino-tromba, violino senza cassa, violinofono, tromboviolino, violino da jazz ed altri. Si tratta di brevetti dei primi del Novecento che non hanno avuto particolare successo ma meritano, a mio avviso, una citazione per la loro particolarità. La ricerca di Stroh per un sistema di amplificazione diverso dalla cassa armonica è praticamente il ponte di congiunzione tra il violino classico ed il moderno violino elettrico. Johannes Matthias Augustus Stroh e Willy Tiebel non furono gli unici ad amplificare il “violino” con questo sistema.
Credo che questo articolo possa destare qualche interesse a più di qualche musicista, non certo per la qualità del restauro o per il pregio dello strumento, ma per il fascino e il desiderio di festa che questo strumento porta con sé.
Possiamo dire che questo “vioara cu goarna” (violino con tromba) sia una libera interpretazione più rudimentale del più ricercato ed elegante Violino di Stroh, tipica sopratutto di alcune regioni della Romania, in cui la maggior parte dei questi esemplari venivano (e vengono) realizzati in maniera elementare ed utilizzati principalmente per la musica folk nelle animate fiere e feste paesane.
Come in questo caso, spesso veniva preso un violino normale, magari con la cassa di risonanza rotta o non riparabile, asportata totalmente la cassa stessa, veniva innestato un corpo centrale di legno massello in cui al centro veniva installato un risonatone metallico conoide collegato ad una tromba. Il risonatore conoide collegato al ponticello, ne capta le vibrazioni e le trasmette alla tromba che ne propaga il suono.
Il violino in questione presentava la tastiera parzialmente staccata dal manico, consumata e scolorita, il capotasto rotto le chiavi deformate e non combacianti, il tendi-corde rotto, parte del ponticello mancante e per finire la tromba forata e crepata.
Mi è stato chiesto (giustamente, secondo me) di eseguire un ripristino della funzionalità, conservando l’aspetto vissuto ed artigianale dello strumento, senza eccedere nei “ritocchi di belletto“. Dopo aver ripristinato manico, tastiera, capotasto e chiavi, ho modellato un ponticello realizzato ad hoc per l’esigua altezza delle corde dal corpo di appoggio e fatto collegare con dei “piloncini” in acciaio al risonatore (smontato pulito ricalibrato e rimontato).
Il corpo e il manico sono stati ripassati in maniera leggera con gommalacca e cera, come protezione. Riparato il tendi-corde e riverniciato sono passato alla tromba, che sarebbe stata da sostituire, ma che, anche per contenere i costi, si è scelto di riparare accettando gli inestetismi.
Il suono in questo esemplare è meno profondo che nel violino tradizionale (molto meno), il timbro più aspro, con maggior rilievo delle frequenze medio-acute; l’attacco è molto pronto e la propagazione molto direzionale; in sostanza un po’ violino, un po’ tromba (sarà un casò?…!).
E’ stato interessante studiare qualcosa a me prima quasi sconosciuto ed un piacere eseguire questo restauro violino, riportando alla sua completa funzionalità uno strumento interessante che certamente ha suonato tantissimo facendo danzare e divertire.
– Simone Persegato
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